Recensione di "Pride" - Carola Rifino


Scheda Tecnica:


Titolo: "Pride"

Genere: Romance

Autore: Carola Rifino

(carola_rifino_author su Instagram)

Prezzo cartaceo: 17,00

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Sinossi:

Emilia è una donna forte e indipendente. Nella vita ha concentrato le sue energie nella carriera, trasformando i suoi sogni in un lavoro.È la crisi emotiva di Clotilde, la sua migliore amica, a portarla ad Amsterdam, trattenendola in città fino alla vigilia di Natale.Di certo non immaginava che quella decisione finisse per farla ritrovare con il cuore in gola per colpa di un uomo!Aveva promesso a se stessa di concedersi una pausa dalle relazioni, ma quegli occhi color serenity, così chiari e tormentati, non riescono a non attrarla.Peccato che appartengano ad Ares, un uomo nichilista ed egoista, il cui cuore è andato perso sotto molti strati di paura.C’è solo una persona alla quale mostra la sua vera anima, l’unica per cui farebbe di tutto: suo fratello adottivo Josh.È stato lui a dargli la forza di andare avanti ogni volta che il destino gli si è accanito contro.Negli anni Ares ha imparato a prendere tutto ciò di cui ha voglia: che si tratti di una notte di piacere, di una corsa nell'oceano gelato, o di un’emozione a cui non sa dare il nome.Nel momento in cui incrocia Emilia, decide che vuole lei. Non gli importa che sia un'amica di Elis, la ragazza che sta evitando da settimane, né se rischia di creare un problema a Josh. Lui desidera conoscerla, sapere come fanno i suoi occhi a perdersi in un cielo stellato quando si trovano in una stanza buia, scoprire qual è il pensiero che ogni tanto si affaccia nella sua mente offuscandole il sorriso.Emilia, però, non sembra intenzionata a cedergli. Il suo orgoglio affascina Ares, al punto tale da metterlo davanti alla più spaventosa delle domande: se fosse lei la donna che può far tornare il suo cuore ad amare?

Recensione:

“Ero innamorata di lui, di una stella, e le stelle si possono ammirare, ma non raggiungere.” Umanità. Cerco di definire questa parola ormai da troppo tempo...ma non basterebbe un’enciclopedia a riscattare e regalare una visione perfetta della poesia che si cela dietro queste 7 parole. Eppure Carola...l’ha fatto: ancora una volta è riuscita ad elargire al lettore uno stralcio di verità con semplicità e anche molta umiltà. “Pride” è il concreto culmine dell’armonia e della bellezza che solo gli autori possono rendere vere e che solo le parole sono capaci di donare al mondo. Se qualcuno un anno fa mi avesse detto che in un romanzo autopubblicato avrei trovato tutto questo, sicuramente non gli avrei creduto e perciò sono doppiamente stupita e felice di essermi interfacciata con questo romanzo perché testimonia che “in self” non significa “scritto male”. Lo stile di scrittura dell’autrice, come sempre fluido ma minuzioso, si fa spazio tra le pagine di una Storia con la S maiuscola: quella di Ares ed Emilia. Non ho intenzione di fare spoiler, quindi non mi concentrerò molto sulla sinossi quanto, piuttosto, sui temi basici: in primis, come ho già accennato nelle prime righe della recensione, ritengo questa storia l’emblema dell’umanità ed in quanto tale, credo che sia una sorta di finestra sulla vita reale. Ho apprezzato molto la veridicità di tutto ciò che si trova nel libro in questione: i sentimenti non sono amplificati o incoerenti rispetto a quelli che si presentano nelle nostre vite...vengono descritti in modo incisivo e sembrano essere estremamente pertinenti alle personalità dei personaggi. Inoltre, la sfaccettatura di questa umanità su cui si focalizza l’intero romanzo, l’orgoglio, è mostrato al lettore in modo completo e preciso. Viene rivelata la doppia natura di questo sentimento e soprattutto sono esplicitate tutte le sue caratteristiche: l’equilibrio tra l’aspetto deleterio e quello salvifico dell’orgoglio sono trattati con eguali dignità. “È un’arma a doppio taglio” mi ha scritto l’autrice...ed è proprio vero: certe volte distrugge, altre libera e rende liberi. Entrambi i protagonisti di questo libro esternano molto e vivono a pieno il loro orgoglio e proprio perciò la narrazione è particolarmente dinamica ma mai incomprensibile. Ares ed Emilia, in realtà, non hanno solo questo in comune...e non sono ciò che all’apparenza danno a vedere. Sono stati vittime di passati laceranti (le cui ripercussioni sono quasi ancora tangibili) e soffrono più di quanto possa sembrare. Per questo motivo, qualora decideste di intraprendere questa lettura, vi chiedo di farlo liberandovi di ogni forma di pregiudizio (tutto torna…) e portando rispetto nei confronti dei suoi personaggi. Buona lettura!