Recensione "Il diario segreto di Madame B." - Emanuela Esposito Amato


Scheda Tecnica:


Titolo: "Il diario segreto di Madame B."

Genere: Narrativa

Autore: Emanuela Esposito Amato

(emanuelaespositoamato su Instagram)

Edito: Alcheringa Edizioni

Prezzo cartaceo: 13,50

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Sinossi:

Rimasta senza i genitori, abbandonata dal convivente e licenziata dall'impiego di antiquaria, Joséphine Bressi rispolvera l'arte culinaria e prepara manicaretti da recapitare a domicilio. Durante una consegna, la signora Cortese le offre la possibilità di tornare a occuparsi di antiquariato, coinvolgendola nell'arredamento di un lussuoso resort turistico. Asociale e spesso maldestra, Joséphine si lascia convincere, ma ciò significa che dovrà lavorare con l'altera, ostica e sempre perfetta Domitilla e soprattutto con Massimiliano, l'architetto giovane e attraente che si occupa della realizzazione del progetto e per cui sin da subito prova dei sentimenti contrastanti. Lui però sembra molto in confidenza con Domitilla. A complicarle la vita poi l'immagine sfocata di una donna che le appare nello specchio di una toelettina francese di inizio Ottocento. Logica e controllata, razionale e fredda, Joséphine cerca di superare l'impatto emotivo che la visione ha su di lei, e i contrasti e le incomprensioni con Domitilla e Massimiliano, ma durante il restauro, da un cassetto nascosto del secrétaire vengono fuori tre quadernetti e un dagherrotipo che ritrae proprio la donna dello specchio...

Recensione:

C’è una verità assoluta che in questo mondo tutti tacciono: è proprio quando ci si ritrova a dover cammina sul filo di un rasoio, inconsapevoli delle circostanze future e terribilmente feriti da quelle passate, che si riscopre quella parte di sé andata perduta a causa dei maledetti fattori esterni che l’hanno strappata a forza e senza riguardo dalla propria esistenza, lasciando nel presente solo un corpo depredato della sua anima e privato dello scopo che fino a quel momento, l’aveva tenuto in vita. E, sebbene ciò faccia paura e per questo venga tenuto nascosto da chi lo teme, ci sono ancora persone in grado di fronteggiare tale realtà con le unghie e con i denti: Emanuela Esposito Amato, infatti, nel suo romanzo d’esordio riparte esattamente da qui, mostrandoci una protagonista che nasconde dietro alle maschere tessute per sopravvivere al sistema, un cuore rotto in mille cocci: la morte dei genitori, l’abbandono del convivente e il licenziamento dal suo lavoro è ciò che rimane di Joséphine, la protagonista del libro. Chiunque, di fronte ad una situazione del genere avrebbe reagito negativamente, ma lei è determinata a raccogliere quello che rimane della sua essenza e a ricominciare da dove ha perso: questa forza e questo carisma contornati dalla sua indole maldestra saranno gli elementi chiave della sua nuova nascita...una nascita dal dolce profumo di poesia. L’autrice accompagna il lettore, infatti, in un turbine di emozioni, costumi e diversità. Le vicende di due storie estremamente differenti ma legate da qualcosa di molto più profondo delle apparenze, si intrecciano e danno origine ad una sinossi degna di nota: la concatenazione di eventi proposta si svolge con l’intervento sporadico del passato sul presente e del presente sul passato. Tutto in questo libro si propone in duplice chiave: le realtà narrate si collocano a Napoli ed Rouen con un lasso temporale di circa due secoli, mediato dall’utilizzo di un espediente letterario incredibilmente interessante ed originale...l’arte dell’antiquariato. Questo incrocio determinante nell’aspetto contenutistico permette al lettore di immedesimarsi in un romanzo dalla doppia natura: una storia dentro l’altra, a mò di scatola, si incastonano nella trama generando due libri in uno...un aspetto che mi ha colpita profondamente e ha reso la lettura molto interessante. Inoltre, come mi è stato possibile notare da questo e dallo scorso romanzo di Emanuela, nel suo “raccontare” non manca mai il carattere introspettivo: scorrere con lo sguardo tra le parole di questo libro è come vivere nella mente dei personaggi senza far avvertire la propria presenza ma godendo lo stesso del fascino di un pensiero diverso dal proprio. In sintesi, sono molto soddisfatta di questa lettura...perché oltre ad avermi lasciato tanto, mi ha dato l’occasione di viaggiare entro luoghi e tempi differenti pur rimanendo in camera mia sotto la fioca luce dell’abat jour.