Recensione "La ragazza del Club 27" - Mauro Biagini


Scheda Tecnica:


Titolo: "La ragazza del Club 27"

Genere: giallo-thriller

Autore: Mauro Biagini

(maurobiagini1 su Instagram)

Edito: Fratelli Frilli Editore

Prezzo cartaceo: 14,90

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Sinossi:

Milano, quartiere di Porta Venezia. Un vivace microcosmo multietnico dove convivono borghesi e nullafacenti, giovani creativi da ogni parte del mondo e vecchi milanesi. Nella prestigiosa Torre Rasini risiedono i Morigi, una famiglia altolocata e integerrima agli occhi di tutti. L'unica macchia nella loro vita sembra essere la giovane Marianeve detta Neve, una ragazza ribelle e dal diminutivo beffardo, considerando la sua dipendenza dalla cocaina. Tra i tanti tatuaggi sul corpo, ne ha uno sul polso che mette i brividi: la scritta The 27 Club con sotto un teschio. Si rifà al leggendario elenco di artisti, tutti morti a 27 anni. Da Jimi Hendrix a Kurt Cobain, da Jim Morrison a Amy Winehouse. Anche Neve, a breve, compirà ventisette anni. Non ha amici, solo un cucciolo di bulldog, e la sua unica confidente è la vecchia magliaia Delia, sempre pronta a offrire calore umano a chi ne abbia bisogno. Finché una notte di luglio, il cadavere di Diana Morigi, madre di Neve, viene ritrovato nel parco. Qualcuno l'ha uccisa a coltellate. La prima indiziata è proprio la ragazza, che con lei ha sempre avuto un rapporto conflittuale. Ma le indagini condotte dal commissario Attilio Masini, uomo sensibile e amante di Schopenhauer, porteranno alla luce segreti e vizi inconfessabili dei Morigi e di tutte le persone che gravitano intorno a loro. Ognuno sembra nascondere un motivo per avere desiderato la morte di Diana Morigi. La soluzione del caso stenta a emergere e un nuovo omicidio complicherà le cose. E sarà ancora una volta la magliaia Delia, con il suo intuito speciale, a scoprire la verità. Spaventosa e inaspettata.


Recensione:

Un libro accattivante, travolgente e profondo. Lo stile dell’autore è articolato, preciso ma crudo, viscerale, vero...e proprio per questo, tutta la verità che si cela dietro tali parole, fa paura ma allo stesso tempo non permette al lettore di staccarsi un attimo dallo scritto. La prosa intima e calda apre il sipario, fin dalle prime righe, alla protagonista del romanzo in questione: Delia. La sua spiccata intelligenza ed il suo spirito critico emergono già dalla scena iniziale; si presenta come una donna in grado di analizzare intrinsecamente le circostanze non fermandosi mai all’apparenza, di riuscire a guardare con gli occhi del cuore senza tralasciare la razionalità e di andare contro vento rispetto ai costrutti sociali, agli stereotipi o alle etichette. L’aspetto che mi ha colpita maggiormente, dall’inizio fino alla fine, è stato proprio la capacità, da parte dello scrittore, di regalare al lettore una caratterizzazione dei personaggi così perfetta e minuziosa da far sembrare, il libro stesso, scritto dalle persone che popolano le sue pagine. La dinamicità delle vicende, affiancate ad un'ambientazione estremamente pertinente alla realtà, è l’elemento che rende tale romanzo degno di nota: trovare un giallo in cui lo spazio ed il tempo sono delineati in modo impeccabile e coerente, è davvero molto raro...posso ritenermi molto soddisfatta verso questa caratteristica. L’indagine improntata nelle pagine de “La ragazza del Club 27” è lenta e graduale ma molto interessante e per niente noiosa. Incentrata sul delitto avvenuto nella famiglia Morigi, è condotta dal commissario Attilio Masini, un uomo sensibile come pochi, elegiaco ed amante di Schopenhauer. Il suo intuito e la sua pazienza, aiutati dalla sagacia di Decia, lo aiutano risolvere il caso a cui da risposte inaspettate che lasciano il lettore senza parole. Mauro Biagini elargisce una lettura da intraprendere tutta d’un fiato e da gustare pienamente in quanto coerente con il contesto odierno e gremita di concetti e pensieri di fondamentale importanza. Un romanzo in cui il passato dei personaggi gioca come pilastro portante della sinossi generale e senza il quale tutto ciò che è narrato risulterebbe privo di fondamento. Un libro che, nonostante parli di macchie e delitti, lascia passare attraverso uno spiraglio incastonato tra un capitolo e l’altro, l’essenza di un amore patologico. È proprio la morbosità di tale sentimento, nella famiglia intricata nell’indagine, a risultare il fulcro dell’analisi di Masini, per cui sarà difficile discernere dalla complessità dei sentimenti omertosi e giungere alla conclusione che scagioni l’innocente e condanni il colpevole. “Che confusione e quanto amore torbido e mal riposto aleggiava intorno a questo strano caso di una donna uccisa nel parco.” Vi invito con molto piacere a dare un’opportunità a questo libro: sono certa che non ve ne pentirete. Buona lettura!