Recensione "Il delitto di via Filodrammatici" - Emiliano Bezzon


Scheda Tecnica:


Titolo: "Il delitto di via Filodrammatici"

Genere: giallo-thriller

Autore: Emiliano Bezzon

Edito: Fratelli Frilli Editore

Prezzo cartaceo: 12,90

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Sinossi:

La Milano del dopo Expo, dei grattacieli e del nuovo skyline, la Milano dal ritmo continuamente "in crescendo" sembra fermarsi in riverente pausa davanti alla sacralità del tempio mondiale della Lirica, il Teatro alla Scala, e alla quiete della casa di riposo Giuseppe Verdi, dove anziani musicisti vivono di musica e di ricordi. Ma quel mondo apparentemente rarefatto nasconde storie di invidie, sesso, denaro, potere e tradimenti: l'assassinio "quasi perfetto" del potente sovrintendente è come un terremoto che sconquassa la superficie patinata e porta alla luce quel sommerso di odio e intrighi. Il sovrintendente viene trovato di prima mattina dal suo segretario particolare nel suo studio, riverso sulla scrivania, privo di vita, senza una goccia di sangue. Ma i primi rilievi tolgono subito ogni dubbio: non si tratta di morte accidentale. La scottante indagine viene affidata alla giovane e determinata capitana dei carabinieri Doriana Messina. Single per sofferta scelta in nome dell'Arma, la capitana è amata e stimata dai suoi stretti collaboratori, ma deve invece destreggiarsi tra le invidie di colleghi che la vedono come ostacolo alla loro carriera, e le avance più o meno esplicite di uomini che non vogliono perdersi l'esperienza della donna in divisa, magari con il valore aggiunto di manette e pistola. A Doriana si affianca come consulente del PM la psicologa e amica Giorgia del Rio con cui ha collaborato nel corso di una precedente indagine. Grazie a lei e ai racconti della sua anziana amica musicista che vive a Casa Verdi, si scopre che in quei giorni è avvenuto un ritrovamento di enorme valore per il mondo della musica verdiana...


Recensione:

Sull’onda di un tema portante, la musica classica, le vicende sono ambientate nella Milano dell’Expo, padroneggiata dall’autore magistralmente e tessuta a pennello con i contenuti del libro in questione. Se dovessi definire in una parola le circostanze e gli insegnamenti incastrati tra un capoverso e l’altro de “Il delitto di via Filodrammatici” è sicuramente “stimolanti”: alimentano il dubbio che abita silenziosamente nel lettore spingendo il suo spirito critico ad analizzare ciò che ha di fronte e a non fermarsi all’evidente. Il mondo non è solo ciò che gli occhi vedono o che le labbra pronunciano. Spesso la superficialità umana non riesce a carpire determinate situazioni che certamente, seppur in modo intrinseco ed involontario, aiuta ad occultare ancora di più. E questo Doriana Messina, la commissaria cui verrà affidata l’indagine menzionata nella sinossi, lo sa bene. Non si accontenterà dell’apparenza e metterà davanti a tutto la verità, sfidando insieme alla sua consulente nonché psicologa di fiducia Giorgia De Rio le varie ipotesi ed arrivando al culmine e alla reale risoluzione del caso solo alla fine. La lettura è avvincente ed imprevedibile poiché tratteggiata sapientemente dall’autore che dimostra, più volte, di essere un esperto a menadito nell’arte investigativa e nell’espressione di questa su carta. Il giallo, nel complesso, è elaborato nel migliore dei modi e celebra, nel retroscena della fittizia indagine, la magnificenza della musica classica. Un punto a favore del romanzo in questione sono sicuramente le descrizioni dei personaggi e “l'introspettivo” di cui la sinossi è ben nutrita in quanto responsabili dell’entusiasmo del lettore che ne viene a contatto. L’emotività narrativa è il punto cardine della trama ed è alla base di un finale raffinato, profondo ed inatteso, che vedrà come protagonista, a caratteri cubitali, il nome del grande Giuseppe Verdi. Con grande gusto e ricercatezza, inoltre, Bezzon dipinge, le vicende di aneddoti storiografici o genericamente storici: i riferimenti al passato sono molteplici ed aiutano molto il lettore ad orientarsi nel mondo moderno e costituiscono quasi una “storia nella storia”. La terminologia idonea ha giocato, anche nel caso dei cenni rivolti all’antichità, un ruolo fondamentale nell’ottima riuscita della narrazione: ho apprezzato molto, da questo punto di vista, la precisione e la cura dell’autore verso tale aspetto che, a mio avviso, rientra tra quelli più importanti. Nel complesso, è una lettura che si classifica tra le migliori di quest’anno e che di sicuro, intraprenderei nuovamente altre mille volte. Lo consiglio? Assolutamente sì! Buona lettura! .