Recensione "De Opale Raptus"- Gavriel Sevrin


Scheda Tecnica:


Titolo: "De Opale Raptus"

Genere: Fantasy

Autore: Gavriel Sevrin

(gavrielsevrin su Instagram)

Prezzo cartaceo: 19,90 €

Link d'acquisto: clicca qui



Sinossi:

Per l'apprendista bibliotecario Francesco Caldomartello sembra un giorno come tanti altri: l'ostilità dei compaesani nei confronti di un sospetto eretico come lui, il ritardo al lavoro condito dall'immancabile ramanzina da parte del vecchio e burbero bibliotecario Gugliemo Scudieri e un'infinità di noiose mansioni da svolgere tra gli amati libri. Tuttavia, quell'agrodolce quotidianità non è destinata a durare: l'Inquisizione è stata sguinzagliata alla ricerca di eretici tra la popolazione e, proprio quel giorno, un misterioso individuo sta consultando i volumi della biblioteca. L'identità del visitare sconvolge profondamente il bibliotecario, ma ciò è solo il preludio del folle viaggio il cui il giovane Francesco verrà trascinato.

Recensione:

Francesco, protagonista di questa storia, è l’antitesi di ciò che i modelli di stereotipizzazione preposti alla formazione degli eroi fantasy nei contesti letterari o cinematografici impongono a chi ne viene a contatto. Dalla cultura ellenica fino ad oggi, questa figura estremamente importante, è stata dipinta da sempre secondo alcuni canoni ben precisi: forza fisica e bellezza vengono concepiti, ad esempio, come elementi imprescindibili nella costruzione basica di tali personaggi. Gavriel Sevrin, autore in self e meno conosciuto rispetto a quanto meriterebbe, ha osato sfidare questi parametri creando qualcosa di incredibile. E no, non sto esagerando. Credo che “De Opale Raptus” sia mera follia: dietro le pagine di questo romanzo c’è il coraggio di uno scrittore consapevole che “novità” nella maggior parte dei casi è sinonimo di “fallimento” ma che ha deciso di scommetterci lo stesso, vincendo una guerra che chiunque avrebbe dato per persa fin dal principio. Questo libro, capitolo per capitolo, cammina impercettibilmente sul filo di un rasoio; sarebbe bastato un passo falso o insicuro e il castello di vicende edificato minuziosamente si sarebbe disintegrato sotto l’urto della flebile brezza di un errore. Ma non è stato così. La prosa è perfetta, le circostanze, benché siano dal ritmo incalzante, scorrono sotto tratti stilistici precisi, descrittivi ma non troppo pesanti, tutti i personaggi che le abitano sono strutturati in maniera impeccabile, la sinossi è coerente con i contenuti e davvero originale. Un elemento che ho apprezzato molto e che palesa da subito l'anti-convenzionalità di questo fantasy, è l'identità storica attribuita: il sipario si apre sullo scenario di un’ambientazione medievale, molto caratteristica e particolare per un romanzo di questa categoria letteraria. Inoltre, come ho accennato all’inizio dell’articolo, mi ha impressionata parecchio e positivamente la figura eroica: Francesco. Già dalle prime pagine, la narrazione lo spoglia delle maschere e penetra nella sua mente e nei suoi pensieri, contornando il perimetro di un essere umano come tutti: fragile, imperfetto, difettoso ma anche pieno di risorse. Se in tutti i fantasy vale quanto l’eroe sia bravo a fronteggiare fisicamente il nemico, Francesco li affronterà soltanto con la forza della propria cultura, dell’ingegno, dell’intelligenza e delle mille capacità di cui può vantare ma che ha sempre ignorato perché invisibili ad occhio nudo. Non farò riferimento alle creature che incontrerete nel romanzo, perché fare spoiler e impedirvi, così, di gustare le emozioni del primo impatto con questo mondo a sé...mi sembra quasi sacrilego. Concludo, dunque, invitandovi caldamente a leggere “De Opale Raptus”: sono certa che non ve ne pentirete. Buona lettura!