Recensione "Ottocentottantatré" - Silvia Ricco


Scheda Tecnica:


Titolo: "Ottocentottantatré"

Genere: Narrativa

Autore: Silvia Ricco (silvia_r98 su Instagram)

Edito: Kimerik Edizioni

Prezzo cartaceo: 19,00

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Sinossi:

Silvia è una ragazza molto giovane, estremamente sensibile ma determinata. Quando, dopo anni, rivede Flavio, esplode in lei un sentimento intenso e incontrollabile, che la porterà a fare tutto in funzione di quel ragazzo che le ha rapito il cuore e la mente. Affronterà distanze fisiche, ma si accorgerà che la distanza reale, più pericolosa, sarà quella creata dallo stesso Flavio. Silvia si ritroverà ben presto in un labirinto di passione e follia. Varrà davvero la pena di lasciarsi travolgere e assorbire da un sentimento così totalizzante?

Recensione:

Non nego di aver sofferto tanto e di aver pianto come una bambina che ha paura del buio quando ho terminato questa storia. Non vorrei anticiparvi molto ma al contempo desidero parlarvi in modo limpido di tutto...per questo si sta rivelando veramente difficile riempire questo foglio dell’essenza di “Ottocentottantatré”. Ottocentottantatré. Sì, ho deciso. Partirò proprio da qui e vi dirò: come è facile calcolare una distanza fisica, vero? Basta misurare lo spazio e trascriverlo...nulla che vada oltre le capacità umane o che implichi grandi sforzi. 883 Km, infatti, è la dicitura che appare su Google se si vuole indicare numericamente lo spazio che separa Silvia da Flavio. Quando si tratta però di affrontarle, sono molti a vacillare di fronte alla lontananza...ma tutto è possibile all’insegna dell’amore e della forza di volontà. Ciò che veramente diventa estenuante arriva nel momento in cui si parla di lontananza psichica, quella che logora l’anima e fa a brandelli il cuore, toglie il respiro e non da più motivo al corpo di reagire a tale mancanza. Ed è proprio in questi attimi che si impara ad essere umani. Umanità, ci insegna Silvia, non è rimanere impassibili davanti al dolore, ma mostrarsi fragili, capaci di sentimento, capaci di provare a stare in piedi e cadere...ma poi rialzarsi. Piangere, ridere, desiderare, sbagliare. Questo è ciò che siamo e che per sempre saremo...basta ostentare perfezione, creare storie d’amore perfette, vite perfette, canzoni perfette se alla fine ciò che ne resta sono solo tragiche menzogne. Questa volta Silvia ha deciso di mostrare al mondo l’erroneità delle cose e la bellezza che si cela dietro quest’ultima, ha scelto di raccontare la verità ad ogni costo, anche se ciò ha implicato spogliare delle maschere le persone e buttar loro addosso come un getto d’acqua gelido la realtà. E credo che sia proprio questo il fascino del libro in questione: lascia agli altri le bugie, racconta senza filtri una meravigliosa e struggente storia d’amore senza troppi inutili giri di parole...usando solo quelle giuste al momento sbagliato. Ho amato, amo ed amerò tutto della Silvia incastonata tra le pagine di questo romanzo. E mi piacerebbe tanto che voi lettori, poteste provare almeno la metà delle emozioni che mi hanno attraversata nel posare gli occhi sulle righe del suo racconto, della sua essenza. Perché nessuno sa vivere, questo è risaputo. Ma apprendere e fare tesoro del messaggio lanciato in “Ottocentottantatré” può essere un passo avanti. Da adesso non dirò più nulla. Lasciatevi travolgere dall’intensità dei pensieri tatuati d’inchiostro in queste pagine. Buona lettura.