Recensione "Prejudice" - Carola Rifino


Scheda Tecnica:


Titolo: "Prejudice"

Genere: Romance

Autore: Carola Rifino

(carola_rifino_author su Instagram)

Prezzo cartaceo: 16,50

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Sinossi:

Vincere il bando Erasmus non è certo un'opportunità da perdere per Clotilde. Nonostante tutti continuino a ripeterle di non partire, lei ha deciso: riuscirà a chiudere la sua straripante valigia e salire sull'aereo che la porterà ad Amsterdam. Cosa mai potrebbe succedere? Ha letto ogni guida turistica in circolazione, ha studiato i vocaboli base per la sopravvivenza e Mindy, la sua migliore amica dai tempi delle elementari, le ha offerto di stare da lei. Nulla può andare storto!Peccato che Mindy non le abbia parlato degli altri coinquilini, in particolare di Josh: il ragazzo insopportabile, che al momento del suo arrivo se ne sta sdraiato in boxer sul divano, con una canna tra le labbra e un'aria da sbruffone!Tra di loro è odio a prima vista.Mentre lei lo cataloga subito come un "Dongiovanni drogato", lui la identifica come un'altra stupida principessa viziata; e di principesse Josh ne ha piene le scatole! Gli ricordano una vita che si è lasciato alle spalle, alla quale non ha intenzione di tornare. Vive ad Amsterdam con l'amica migliore che si possa desiderare, ha un lavoro che ama, i suoi allenamenti di boxe con Jereon, e Ares abita a pochi passi da lui.Una "Cenerentola" in soffitta non è certo nei suoi piani! Ma un pomeriggio tutto cambia. Una tisana allo zenzero e un gesto inaspettato, fanno sorgere mille dubbi nella testa di Josh.Se si fosse sbagliato? Se Clotilde non fosse una ragazzina capricciosa?In fondo la prima impressione non è sempre quella giusta!

Recensione:

È nella nostra natura pensare che un’idea preconcetta non ammetta repliche o correzioni e che un pregiudizio non abbia motivo di essere scalfito dalle menti altrui se nato e delineato in modo impeccabile dalla propria: è in particolare la profonda convinzione che tutte le valutazioni irte dal nostro pensiero siano verità assoluta ad offuscarci la vista ed annebbiare il lume della nostra ragione. Dunque, alla luce di quanto affermato, credo che l’unica colpa dei protagonisti designati nel romanzo in questione, sia stata proprio quella di essere e dimostrarsi umani. Sì, umani. Questo è esattamente l’elemento da cui partirò per parlarvi delle 617 pagine che costituiscono il tomo di “Prejudice”, una storia dal sapore agrodolce della vita e della realtà. Ciò che ho apprezzato maggiormente è stato, appunto, il fatto che mi stessi interfacciando, nel corso della lettura, con persone in carne ed ossa: nella narrazione i difetti non vengono sottratti agli occhi del lettore ma, al contrario, sono perfettamente delineate e sviluppate affinché la crescita dei personaggi, dal punto di vista psicologico, possa essere compresa a pieno nel contesto generale. Ma non è tutto qui. L’aspetto più affascinante e paradossale di questo libro è che tali concetti, estremamente complessi e sottili, sono trasmessi con un linguaggio semplice ed una storia che, sebbene si occupi di temi importantissimi, parla di vite e luoghi comuni, situazioni verosimili e vicine alla quotidianità, imprevisti e certezze che si incontrano almeno una volta nella propria esistenza. E, personalmente, non riesco a spiegarmi come Carola ci sia riuscita: penso che ci voglia veramente tanto talento per creare e riuscire a mettere su carta un progetto del genere...quindi mi sento di avvertirvi che la storia incastonata tra queste pagine è straordinaria nella sua ordinarietà e che non è nulla di ciò che premediterete prima di leggerla. “Prejudice” è un romanzo che va assaporato a cuore aperto e con l’anima svestita delle sue aspettative e valutazioni affrettate, che ama e che sa farsi amare, che dimostra quanto grande e radicato sia il potere delle parole. Concludo questa recensione lasciandovi un piccolo estratto che racchiude a pieno l’essenza di questo gioiello e mi auguro con tutto il cuore che l’articolo arrivi e persuada più cuori possibili: ci sono storie che meritano di volare e viaggiare ovunque ci sia qualcuno disposto ad accogliere il loro respiro...e questa rientra nella categoria. “Il cambiamento, specie quello personale, fa paura. La gente diventa abitudinaria senza neppure accorgersene. Inizia a comprare sempre la stessa marca di shampoo, mangiare alla stessa ora, andare in palestra solo a giorni stabiliti. Senza esserne coscienti diventiamo vittime di noi stessi. Eppure, quando qualcosa o qualcuno irrompe nella nostra vita e ci fa notare ciò che sta accadendo, difficilmente decidiamo di intervenire per spezzare la catena. La realtà è che spaventa tutti decidere di essere diversi;
e in quel momento a essere spaventata ero io.”