Recensione "Buio scarlatto" - Daniele Tommasi


Scheda Tecnica:


Titolo: "Buio scarlatto"

Genere: Narrativa

Autore: Daniele Tommasi

(danieletommasiofficial su Instagram)

Prezzo cartaceo: 14,00 €

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Sinossi:

Viareggio, giorni nostri. La ridente città del Carnevale più famoso d’Italia sembra nascondere, oltre le sue spiagge sabbiose e dalle acque del Tirreno, oscuri parassiti sotto forma di un luogo, un gioco e un tempo che stridono con la realtà tecnologica e con le tinte sempre più moderne della notte ed i suoi nuovi e moderni approcci. Un bar sgangherato, personaggi intrisi di nuvole scure e il poker che ormai tutti davamo per dimenticato, compongono un micidiale tris che risucchia il protagonista Walter in una spirale di vicende che intrecciano violentemente la vita della ex fidanzata Virginia mai dimenticata, dei familiari e del suo fraterno amico Andrea. Un ritmo incalzante, stemperato da pennellate malinconiche sui paesaggi e le atmosfere versiliesi, sono scritte dal narratore che ricuce la storia dal suo inizio, tratteggiando non solo le vicende quanto le emozioni, i disagi e i pensieri di ogni personaggio, fino al sorprendente finale. Una storia attuale, intrisa di conflitti generazionali, di ambizione, delusioni, vanità, ma anche di onestà, di sentimenti puri e di un amore così forte da ribaltare scenari, azioni e rimpianti.

Recensione:

Viareggio...il punto cardine di questa storia: una perla dalle ammalianti sfumature, una rosa dalla bellezza unica, una località dal profumo fresco di salsedine. Tutte le vicende di “Buio scarlatto” si muovono ed agiscono sullo sfondo di questa meraviglia terrestre nascosta; se ho apprezzato profondamente immergermi tra le pagine del libro in questione è grazie anche e soprattutto al viaggio che mi è stato possibile intraprendere in questa Toscana nota a pochi. Ho amato perdermi nei dettagli e nello stile minuzioso di Daniele, ricco di figure retoriche e tanti piccoli elementi chiave che costituiscono i pezzi di un puzzle complesso ed articolato. Un puzzle. Sì, questo romanzo è proprio un puzzle. Il linguaggio ironico lega indissolubilmente le vicende che si susseguono all’inizio in un ritmo lento ma accattivante e pian piano assumono un andatura incalzante, vengono messe in ordine e acquisiscono nel pensiero del lettore la loro logica essenza solo quando la storia termina. Vi assicuro che la lettura, benché riflessiva e pregna di sottili sfumature difficili da afferrare per un occhio disabituato ad una portata di questo calibro, scorre fluida e veloce sotto agli occhi del lettore. Un aspetto che mi ha particolarmente colpita, è il rapporto viscerale che traspare palesemente nel corso della narrazione, tra lo scrittore ed i suoi personaggi: Daniele sembra parlare di Walter, Virginia, Sergio, Andrea e tutte le altre persone che popolano il suo libro come se fossero estrapolati dalla sua vita reale o, addirittura, abitassero nel suo animo da sempre. Un intreccio incredibilmente contorto di destini mai vissuti o spinti all’impensabile, fa da perno nell’intrigante serie di circostanze che si susseguono imperterrite nella bellissima città sopracitata e fanno vivere il libro a pieno. Mi sono sentita perennemente in bilico e in un filo di rasoio troppo leggero che mi teneva sempre all'erta, pronta per schiantarmi con il pavimento. La realtà, infine, è l’unico punto saldo e che mantiene in equilibrio la storia: non vi aspettate bugie utopiche o enti inverosimili perché il solo carattere onnipresente in questo romanzo è appunto il concreto: crudo, ricco di suspence e vero. Concludo qui la recensione poiché la tentazione di fare anticipazioni è troppa...e io non voglio assolutamente rovinarvi la lettura. Vi lascio alle parole di “Buio Scarlatto”: ascoltatele bene. "Ci sono momenti nei quali comprendi che l'unica mossa a disposizione è quella di agire, senza badare troppo alle conseguenze e al passato."